nascita agricoltura biodinamica

La nascita dell’Agricoltura Biodinamica

on Ottobre 7 | in Giardino Biodinamico, Realizzazione Giardini Biologici | by | with No Comments

La nascita dell’agricoltura biodinamica risale al 1924.

Già in quell’epoca, infatti, diversi agricoltori erano preoccupati per il degradarsi della qualità delle colture: in particolare notavano Rudolf Steinerche il terreno stava perdendo la sua fertilità, diminuiva la durata germinativa delle sementi e gli animali erano sempre meno riproduttivi; osservavano ad esempio con molto clamore che le patate non avevano più il sapore di una volta… ed era solo il 1924!

Posti di fronte a questa grave situazione i contadini chiesero indicazioni pratiche su come intervenire a uno scienziato, l’antroposofo dott. Rudolf Steiner, che in una serie di conferenza svolte a Breslavia in Polonia diede delle indicazioni generali su come affrontare e risolvere quei problemi.

Ecco alcuni dei suoi insegnamenti sull’agricoltura biodinamica:

La terra è un organismo vivente e non un substrato sul quale mettere sali minerali e basta (…)

La pianta è un essere vivente che si collega tra la terra e il cosmo (…) 

La sanità psicologica dell’uomo è sostenuta dal valore nutrizionale intrinseco degli alimenti.

Tutto questo è raccolto nel libro: Impulsi scientifico-spirituali per il progresso dell’agricoltura. (Editrice antroposofica Milano)

Gli agricoltori che allora partecipavano a quel corso misero subito in pratica le indicazioni ricevute e furono loro stessi che diedero alla disciplina il nome di “agricoltura biodinamica”, appunto perché si trattava di coltivare la terra mettendo in movimento (dinamica) la vita (bio), senza che nulla si ritorca contro l’uomo e l’ambiente, sia nel breve che nel lungo termine, anzi che ogni elemento sia in armonia col tutto.

Per essere agricoltori – dice Rudolf Steiner – bisogna mettersi in sintonia con la legge della Natura, e riconoscere l’agire delle forze spirituali e materiali nelle manifestazioni naturali. Senza tale riconoscimento la terra si degrada sempre di più fino alla desertificazione e alla degenerazione degli alimenti.

nascita agricoltura biodinamicaIl metodo di agricoltura biodinamica conobbe un grande sviluppo, tanto che alla fine degli anni Trenta in Germania esistevano già più di cinquanta aziende biodinamiche e diverse altre sparse per l’Europa. La seconda guerra mondiale arrestò la loro diffusione, ma il movimento biodinamico rimase sempre attivo, riprese vigore dopo la guerra e approdò in Italia negli anni Cinquanta, emergendo vistosamente agli fine degli anni Ottanta, anche per reazione al disastro nucleare di cernobil.

Oggi, nel nostro paese sono circa un migliaio le aziende biodinamiche e ogni anno il loro numero aumenta, soprattutto al sud spaziando dall’orticoltura, alla frutticoltura, alla viticoltura e agli allevamenti di animali soprattutto bovini da latte, tutte queste aziende biodinamiche applicano il ciclo chiuso.

L’agricoltura biodinamica è però ancora poco conosciuta e viene spesso confusa con l’agricoltura biologica e quella naturale e, in modo semplicistico e riduttivo viene definita come un metodo colturale che non prevede l’utilizzo di prodotti chimici da sintesi. Questo in realtà e’ un aspetto secondario di un procedimento che si distingue, prima di tutto, per una attenta e cosciente utilizzazione delle risorse naturali e delle forze vitali del territorio.

Questo metodo considera la pianta come un organismo vivente che si pone come elemento di congiunzione tra la terra e il cosmo.

Una visione che permette, senza scendere in sentimentalismi, una serie di azioni che portano alla rivitalizzazione dei terreni tramite la creazione dell’humus e di conseguenza al benessere delle piante. Faccio presente che in agronomia un terreno con < 2% di humus viene classificato terreno sterile, oggi in Pianura Padana i terreni coltivati in modo convenzionale arrivano solo 1,2-1.5% di humus e quindi devono sempre essere arricchiti con concimi azotati di sintesi a base di nitrati che poi ci troviamo nei nostri piatti e nell’ambiente.

In biodinamica per favorire il conseguimento del miglior risultato si usano dei fitoregolatori chiamati preparati biodinamici, a base di humus, quarzo e particolari erbe officinali, che ancora oggi vengono preparati secondo le indicazione di R. Steiner.

L’agricoltura biodinamica vede la pianta in un contesto più ampio, inserita nel giardino, considerato un organismo vivente, senza confini fisici. Infatti un caposaldo del giardinaggio biodinamico è ricreare ambienti naturali capaci di raggiungere un equilibrio interno, considerandoli veri organismi viventi completi in perfetta armonia col paesaggio esistente.

L’essere umano può ritrovare un benessere interiore all’interno del proprio giardino applicando tempo, ritmo, dedizione alla sua cura e attraverso l’osservazione in assenza di pensiero, sarà così in grado di assecondare la saggezza della Natura.

Richiedi maggiori informazioni sull’Agricoltura Biodinamica!

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