ciclo chiuso agricoltura biodinamica

Agricoltura biodinamica: favoriamo il ciclo chiuso nel nostro orto-giardino

on Aprile 2 | in Cura delle Piante, Orto Biodinamico | by | with No Comments

Lo scopo principale dell’agricoltura biodinamica è quello di migliorare il rapporto reciproco fra la salute della terra e quella dell’uomo.

E’ importante cogliere questo rapporto non solo con la mente ma anche con il cuore e la serenità d’animo.

Già nel 1924 R. Steiner poneva l’accento su diversi aspetti relativi alla fertilità e qualità dei prodotti agricoli, ne scegliamo uno fondamentale: il “ciclo chiuso “.

Il ciclo chiuso è determinante per la vitalità complessiva della nostra terra e della salute dell’uomo.

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Sinteticamente possiamo distinguere due aspetti:

  1. Il piccolo ciclo chiuso
  2. Il grande ciclo chiuso

Il piccolo ciclo chiuso

Questo sistema è il più semplice da attuare e la tecnica più utile per attuarlo è il sovescio.

Si noti che il ciclo consiste nel fare crescere delle piante nel proprio terreno, ed anziché raccoglierle, le incorporiamo nella stessa terra che le ha prodotte!

R.Steiner diceva “Una essenza vegetale che cresce nel nostro terreno si prepara a risanare quel terreno stesso“; ne consegue che il sovescio oltre a portare i miglioramenti strutturali crea dei miglioramenti biologici importanti.

Pertanto l’azione complessiva delle piante da sovescio è una medicina vera e propria per la terra.

Dobbiamo dove è possibile attuare questo piccolo ciclo chiuso anche se ci costa un po’ di fatica, e utile farlo tutti gli anni,e nel nostro orto ci si puo organizzare ruotando una parcella all’anno, come nella pratica delle rotazioni.

Il grande ciclo chiuso

Anche qui sinteticamente lo possiamo rappresentare con l’impiego di animali nella nostra terra.

L’animale non solo ci produce concime, ma se allevato in azienda e alimentato con i prodotti aziendali stessi, il concime da lui prodotto diventa particolarmente speciale, per i terreni che hanno prodotto quel foraggio; ci permette un aumento della vitalità del terreno e di conseguenza delle piante.

Infatti “l’animale (bovino) compie un’analisi qualitativa del foraggio attraverso il processo digestivo e restituisce al terreno, con il letame (fatta di vacca che ha avuto delle gravidanze) le forze per miglioramento del terreno che ha prodotto quel foraggio”, Il bovino è l’animale per eccellenza che compie questa “terapia” della terra, ma anche gli altri animali compiono la stessa funzione, come gli animali da cortile (galline, oche e altri) naturalmente in misura minore, ma sempre proficua per il nostro terreno.

Anche il compost e una pratica importante per agevolare il ciclo chiuso ne parleremo in altro post ma in generale possiamo affermare che tramite la pratica del ciclo chiuso portiamo fertilita’ al nostro terreno senza l’uso di concimi “esterni”.

Tutto questo Naturalmente e’ una meta da raggiungere nel tempo.

Attuando il ciclo chiuso, si ottiene l’aumento della fertilità della terra e quindi della sua vitalità, questo ha un riflesso determinante sulla qualità del cibo auto-prodotto, con notevoli vantaggi per la salute dell’uomo.

Vale la pena ricordare che la salute dell’uomo non è solamente quella del corpo ma anche quella della mente, e quindi dello spirito.

R.Steiner diceva: “l’agricoltore biodinamico è un produttore di Salute“.

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