La struttura del terreno e le lavorazioni

on Gennaio 22 | in Consulenza Giadinaggio, Orto Biodinamico | by | with No Comments

di Fabio Fioravanti

Quando si parla di agricoltura biologica così come dell’agricoltura biodinamica si è soliti indicare prodotti e sostanze che possono essere impiegati sia per il controllo di parassiti e crittogame, sia per aumentare la fertilità del terreno nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo. È giusto e doveroso utilizzare elementi che non danneggino la Natura ed è giusto conoscere le varie sostanze e le relative caratteristiche.
Vi sono in commercio decine di libri che illustrano numerose tecniche per poter aumentare la fertilità del terreno (ad esempio utilizzando sovesci e compost), oppure per poter difendere le coltivazioni da avversità e patologie (come estratti vegetali o altri rimedi).

Come già ribadito più volte, con l’agricoltura biodinamica è necessario partire dal terreno attraverso concimazioni equilibrate ed il giusto apporto di sostanze e forze. Si creano così le condizioni affinché la pianta cresca e prosperi forte e sana. Ma l’aver cura del terreno si traduce anche nel fatto che poi con il tempo vi sono cambiamenti nella sua struttura e nella conformazione fisica. Cosa vuol dire ciò?

Questo vuol dire che il terreno diventa più friabile, tenero e soffice. Con il tempo vi è anche un cambiamento nel colore poiché diventa più scuro e vi è anche un cambiamento che può essere avvertito con l’olfatto. Acquisisce un odore tipico simile all’odore di terriccio del sottobosco. Avviene una trasformazione, con il tempo, che rende il terreno quasi spugnoso e dotato di cavità dovute alla formazione di glomeruli che sono il risultato dell’attività degli organismi del suolo. All’interno di queste cavità circolano ossigeno ed altri gas importanti per la vita di microrganismi e piante. In un suolo tenero e friabile, poi, le radici crescono meglio perché incontrano meno resistenze. Aumenta anche la disponibilità idrica perché questa costituzione che potremmo definire anche colloidale del terreno permette l’assorbimento dell’acqua. Oltre all’acqua vengono trattenuti i nutrienti e si creano delle “scorte” utili soprattutto nei momenti critici.

tipi-di-terreno_NG1

Ovviamente possono esistere terreni di diversa natura; si va da quelli sabbiosi a quelli argillosi e pesanti. Ognuno con caratteristiche differenti. Ma il punto centrale, e che spesso non è sufficientemente considerato, è che il terreno deve essere lavorato quando è in tempera! Questo perché occorrono anni per ottenere un terreno ben strutturato, fertile e friabile ma si rischia di creare un danno anche grave nel momento in cui si scelga di lavorare il terreno (con erpici, estirpatori, aratro ecc.) nel momento sbagliato. È indispensabile che il suolo non sia né troppo bagnato e tantomeno troppo secco. Occorre un equilibrio ed il giusto grado di umidità. Andando invece a lavorare o a calpestare con le ruote del trattore il suolo troppo bagnato (soprattutto nei terreni pesanti) si rischia di far collassare la struttura compattando e comprimendo in maniera eccessiva il terreno.

Così facendo viene meno l’aerazione e si crea asfissia a livello radicale. I nostri nonni dicevano che “la terra si offende”. È necessario dunque rispettare i ritmi e i tempi del suolo per effettuare le lavorazioni, soprattutto nei terreni pesanti. Con i terreni sabbiosi il rischio è minore. È dunque fondamentale aumentare la presenza di Humus nel terreno (sia nei terreni sabbiosi che in quelli argillosi) ma è altrettanto importante trovare il momento giusto per le lavorazioni. Questo momento durerà più a lungo nei terreni fertili e strutturati mentre sarà breve nei terreni con basso contenuto di Humus, soprattutto se argillosi e pesanti. La “finestra temporale” per la lavorazione sarà più ampia in un terreno fertile, ed eventuali errori possono essere perdonati meglio rispetto ad un terreno privo di struttura e di Humus. Se invece si va a compattare un terreno argilloso privo di Humus si andrà a creare una sorta di mattone e sarà necessaria molta energia per disgregare ciò che si è formato. Per intenderci, sempre i nonni dicevano che con i terreni pesanti privi di Humus (quindi privi di struttura) ci si poteva fare le statuette… Per questo è importante la concimazione organica e la vera fertilità. Il gelo invernale può essere un buon alleato per la disgregazione del suolo ma non deve bastare a giustificare errori o mancanze. La giusta struttura del suolo si ottiene con la vera fertilità.
Obiettivo di una sana agricoltura è aumentare la fertilità del terreno e poi, una volta creata, rispettarla e mantenerla.

Foto di copertina: Risultato del compattamento in terreno pesante.

Pin It

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

« »

Scroll to top