Lupino (Lupinus) da Fiore o Ornamentale

on Luglio 13 | in Consulenza Giadinaggio, Progettare Giardino Biologico, Realizzazione Giardini Biologici | by | with No Comments

Pianta fondamentale per la biodiversità del nostro orto giardino

I lupini ornamentali sono piante da fiore perenni che in primavera regalano lunghe e vistose infiorescenze con fiori di colori forti e brillanti, unicolori o bicolori creando dei grossi cespi di grande effetto ornamentale.

I lupini sono molto rustici, estremamente vigorosi e di rapida crescita; il loro apparato radicale è ben sviluppato: hanno radici grosse, lunghe e carnose. Dopo la fecondazione che è prevalentemente autogamia, si formano lunghi legumi, eretti, addossati all’asse del racemo, pubescenti, schiacciati, contenenti numerosi semi. I semi sono grandi, bianchi, lenticolari, di diametro fino a 15 mm.

Classificazione botanica

Il lupino ornamentale o da fiore, Lupinus, appartiene alla famiglia delle Fabaceae originaria del Nordamerica occidentale. È coltivato come ornamento o come foraggio in gran parte dell’Europa dov’è ampiamente utilizzato.

Principali specie

Le specie di lupini esistenti in natura possono essere erbacee annuali o perenni, ma anche piante legnose.

Nel primo gruppo troviamo in particolare le specie apprezzate prevalentemente come piante alimentari o da sfruttare in campo agricolo.

Le perenni sono invece maggiormente impiegate per la decorazione dei giardini.

Le legnose, poi, sono limitate nel numero ma di grande valore.

In tutti i casi i lupini sono inclusi in un genere che, nella scelta delle zone in cui crescere, ha preferito concentrarsi in alcune ampie aree, trascurandone completamente altre. Ad esempio si trovano nell’intero bacino del Mediterraneo, allargandosi all’Europa meridionale da un lato e all’Africa del nord dall’altro; nelle due Americhe con una netta preferenza per il versante del Pacifico. Non ve n’è traccia invece in Asia e in Oceania, oltre che alla restante parte dell’Africa.

Le piante di lupini che vengono comunemente coltivate nel nostro continente appartengono a tre diverse specie: il lupino bianco, quello giallo e il lupino blu.

lupino bianco
lupino giallo
lupino blu

In Italia viene coltivata per usi commerciali quasi esclusivamente la varietà bianca perché si adatta facilmente anche ai terreni più inospitali. Si tratta di una pianta a portamento eretto annuale che può raggiungere anche il metro e mezzo d’altezza. La radice è di tipo fittonante ed è molto robusta. Ospita un gran numero di tubercoli globosi prodotti direttamente dal rizoma. Le foglie hanno un aspetto palmato e sono composte a loro volta da cinque o nove foglioline dalla forma ovata. I fiori sono bianchi e vistosi e si presentano raggruppati in racemi. La riproduzione avviene tramite seme, la talea non viene utilizzata frequentemente ma di rado. Si tratta di una pianta resistente alle malattie, ma soggetta al mal bianco.

Di seguito alcune specie che appartengono al lupino ornamentale.

Lupino texensis

Ideale per bordure a margine

Lupino texensis

Lupino nanus

E’ ideale per bordure a margine

 lupino nano

Lupino confertus

E’ una specie in taglia bassa, ideale per giardini rocciosi, tollerano il gelo, ma temono gli inverni umidi

Lupino confertus

Lupinus polyphyllus

Lupinus polyphyllus

Perenne, ideale a crescita spontanea, tra l’erba alta nella sua terra d’origine – dalla Columbia Britannica alla California – si innalza fino ad un metro e mezzo dal suolo mostrando  i compatti e lunghi (60 cm) racemi di fiori, il cui colore varia fra il bianco e il blu, passando attraverso il rosa e il violetto; possiede un ottimo valore ornamentale è posseduto anche dalle foglie, suddivise in una dozzina o più di segmenti lunghi 15 cm, glabri sopra e ricoperti di peluria sericea sotto.

Lupinus arboreus

Lupino arboreus

Con un altissimo potere decorativo, ha spighe gialle che spesso continuano a fiorire anche nella prima parte dell’estate. Questa specie s’accompagna perfettamente, in giardini posti sulla costa marina, con altre fioriture delicate, come quelle di Rosa rugosa ‘Alba’, Bupleurum fruticosum, Olearia haastii, Cistus x corbariensis.il Lupino arboreus, quindi, s’inserisce bene nelle bordure arbustive oltre che in quelle miste con perenni, portando con sé il suo valore aggiunto: consolidare i pendii franosi fatti di suolo povero, specialmente sulle coste marine

Lupinus perennis e Lupinus nootkatensis

 Lupino perennis 1_1
 Lupino nootkatensis

Simili fra loro anche se distanti nella provenienza geografica: costa orientale degli U.S.A. il primo, costa occidentale il secondo. Alti sui 70 cm, portano racemi un po’ lassi di 30 cm, colorati nel modo più vario, fra il bianco e il viola.

Gli ibridi

Le più comuni piante perenni che oggi si trovano in commercio non sono specie, ma ibridi ottenuti incrociando L. polyphyllus con L. arboreus e forse anche con alcune specie annuali. Secondo alcuni esperti, gli incroci coinvolsero inoltre Lupino perennis, che differisce da Luino polyphyllus soprattutto perché la sua altezza è parecchio inferiore.

Le ibridazioni iniziarono i primi del Novecento per mano dell’inglese George Russell, che proseguì nelle sue sperimentazioni per un quarto di secolo, presentando sul mercato la produzione definitiva verso il 1937.

I cosiddetti “Russell Hybrids”, tutti accuratamente denominati, sono da un folto gruppo di piante che è stato suddiviso in varie categorie. I principali criteri di ripartizione, ovviamente, si riferiscono all’altezza e ai colori. Esistono dunque selezioni “nane”, con esemplari che raggiungono appena i 50-60 cm, cui si contrappongono selezioni “giganti”, che toccano e in qualche caso superano i 150 cm, anche se la maggioranza rimane fra i 70 e i 90 cm.

Tutti questi cloni, moltiplicati per propagazione vegetativa, sono molto colorati, sfoggiano enormi infiorescenze, alte, compatte e di lunga durata.

I fiori, che sono grossi soprattutto nei petali superiori, hanno svariate colorazioni: si va dal bianco puro fino al blu-nerastro, attraverso i colori pastello di giallo, albicocca, rosa e arancione, senza dimenticare i più comuni toni di rosso, azzurro, lilla e viola. In alcuni casi le infiorescenze hanno un solo colore, in altri invece appaiono bicolori o multicolori.

Più recentemente sono stati ottenuti altri ibridi che, a differenza dei “Russell”, si possono propagare da seme: anch’essi sono molto fioriferi ed hanno un ottimo sviluppo, ma i loro predecessori risultano ancora superiori in qualità.

Lupinus diffusus

Fioritura

I lupini da fiore regalano una fioritura abbondante e prolungata nel tempo, merito della loro crescita particolarmente rapida. La fioritura inizia a fine primavera e dura fino a metà estate.

Gli steli raggiungono un’altezze di 80 centimetri, ma alcune volte superano addirittura il metro e mezzo. I fiori si raccolgono su una spiga, concentrandosi maggiormente nella parte più alta. I fiori si aprono scalarmene, partendo dalla parte più bassa.

La forma è quella tipica dei fiori delle leguminose, sono molto simili a quelli di piselli o fagioli. Questi fiori sono ottimi anche recisi, capita molto spesso di trovarli all’interno di bouquet.

Consigli per la coltivazione del Lupino ornamentale

Il lupino adatta bene anche ai terreni più aridi e poveri di sostanze nutritive. Possiede la caratteristica di migliorare il suolo dove viene piantato e spesso si adopera proprio per favorire lo sviluppo delle coltivazioni successive di tuberi o altri ortaggi.

Il consiglio principale riguarda l’intolleranza del lupino nei confronti del trapianto: per questo motivo è necessario scegliere accuratamente il luogo dove intendiamo vederli fiorire.

Le specie annuali vanno seminate, verso aprile, nel luogo definitivo, quando il terreno è lavorabile. Più tardi si provvede a diradarle, mantenendo la distanza voluta.

Le specie perenni vanno seminate in primavera a dimora o nei vasi di torba e composta da semi, in letto freddo; nella seconda opzione, le si mette a dimora nella primavera successiva, eliminando l’infiorescenza del primo anno. La germinazione avviene più facilmente se i semi vengono posti in acqua tiepida per 24 ore. Le infiorescenze appassite vanno eliminate, per evitare la formazione dei semi e per far fiorire le piante nuovamente. In autunno avanzato, i fusti fioriferi vanno tagliati alla base.

Coltivazione in vaso

I lupini si possono coltivare in vaso ma solo in contenitori molto profondi, così da non ostacolare la crescita delle radici. Quando si acquistano piante in vaso ed il vaso in cui si trovano è piuttosto piccolo si deve procedere con il rinvaso immediato, in modo da permettere alle radici di crescere.

Coltivazione in piena terra

Le piante vanno messe a dimora in primavera. Generalmente si allevano in vaso almeno 1 anno prima dell’impianto per consentire l’irrobustimento della radice.

In giardino

I lupini sono molto versatili e possono essere impiegati in molte situazioni: per realizzare bordure marginali di aiuole per far naturalizzare le piante al limite di un bosco, per decorare giardini rocciosi, per fare crescere “spontaneamente” nell’erba alta, sopra la quale allungheranno le loro fantastiche spighe, spesso disseminandosi per proprio conto.

Un consiglio della paesaggista Penelope Hobhouse è quello di associare, in una bordura erbacea, un gruppo di lupini viola-amaranto con alcuni Papaver orientale dal fiore bianco-rosato, questo perché entrambe le specie “condividono tutte le gradazioni di colore dalle più pallide alle più scure”. Inoltre, sia i lupini sia i papaveri hanno foglie glauche: una tonalità che può essere rafforzata mettendo a dimora, alle loro spalle, esemplari di carciofo ornamentale (Cynara scolymus ‘Glauca’), pure dotato di fogliame verde-azzurrognolo.

papaver orientale
cynara scolimusa

L’uso più frequente in giardino riguarda gli ibridi perenni, che danno il meglio di sé se sono piantati in masse (almeno cinque esemplari), soprattutto se li si è acquistati in miscugli di colori.

Lupinus argenteus

Lupinus argenteus

Temperatura

Il lupino si adatta sia alle alte che alle basse temperature.

Luce

I lupini preferiscono vivere in pieno sole, ma in un luogo fresco o in mezz’ombra se il sito è molto caldo o senza ventilazione, purché abbiano la certezza di un buon approvvigionamento d’acqua.

I giardini posti nelle località di mare costituiscono la loro dimora prediletta. In ogni caso gli ibridi perenni sono assolutamente rustici nella stagione invernale. Anche L. Arboreus, se ben riparato dai venti freddi e se il terreno è ben drenato, può tollerare temperature che arrivano a –15°C.

Terriccio

I lupini sono molto esigenti e non ammettono sbagli. Il suolo deve essere innanzitutto profondo, moderatamente fertile e ben drenato. Inoltre occorre curare anche la sua composizione e la sua struttura: la natura migliore è quella sabbioso-silicea, pur con una certa tolleranza di terreni torbosi e un po’ acidi.

I suoli più idonei, quindi, si trovano sulle coste marine, a condizione che l’acqua non manchi mai. Nel caso di specie da giardino roccioso, il suolo deve essere ghiaioso e perfettamente drenato.

Annaffiatura

Il lupino non è particolarmente esigente di acqua e in media va annaffiato ogni 15 giorni o una volta a settimana nei periodi di prolungata ma comunque nel periodo primavera-estate.

Moltiplicazione

Il lupino si può moltiplicare con talee basali, prelevandole verso marzo insieme con una piccola porzione di radice attaccata; poi vanno messe in piccoli vasi contenenti sabbia, in cassone freddo, dove radicheranno. Dopo vanno poste in vasi di torba e composta da vasi, collocandole a dimora in autunno.

Concimazione

A partire dalla ripresa vegetativa fino alla tarda estate è bene somministrare periodicamente del concime organico specifico per piante da fiore ricco in potassio (K), fosforo e azoto (N) o liquido o granulare a lenta cessione. In inverno occorre sospendere le concimazioni.

Potatura

In autunno gli steli vanno potati a pochi centimetri dalla superficie del terreno.

Altri consigli per la cura

I lupini ornamentali sono perenni e di facile coltura ma c’ è chi preferisce coltivarli secondo un ciclo biennale perché così  si ottengono fioriture abbondanti e prolungate. Si riproducono facilmente per seme da interrarsi a primavera, sia in semenzaio, sia direttamente a dimora; è possibile la moltiplicazione anche per suddivisione dei cespi.

Parassiti, malattie ed altre avversità

Le specie annuali generalmente sono immuni da problemi gravi. Le perenni e gli ibridi, invece, possono essere attaccati da diversi parassiti. Il marciume del colletto o delle radici (Thielaviopsis basicola) si palesa con l’annerimento di queste parti che  poi marciscono. L’oidio colpisce  le foglie, ricoprendole con macchie biancastre e polverose. Il fungo Pleiochaeta setosa si manifesta con macchioline nerastre sulle foglie, che man mano si accartocciano e muoiono. E poi ci sono alcuni virus del gruppo dei fagioli che causano sintomi vari (come l’ingiallimento sulle nervature delle foglie): le piante colpite da virus vanno distrutte.

Curiosità

Succede spesso che si confondono gli esemplari da fiore con i Lupini alimentari (Lupinus termis, Lupinus albus, Lupinus luteus). I Lupini alimentari sono veri e proprio ortaggi da granella dall’origine antica, si coltivavano già più di 2000 anni prima di Cristo nei territori del Nilo.Già dal 1887 i lupino ornamentale non viene utilizzata solamente a scopi decorativi, ma anche per produrre un particolare caffè. Sono piante un po’ pretenziose, non tollerano questo, non gradiscono quello, anche se poi alla fine, trovata la formula giusta, le soddisfazioni non mancano. Gli storici della botanica raccontano che alcuni semi di lupino sono stati rinvenuti nelle tombe dei faraoni, anche perché è certo che gli Egizi ne coltivavano una specie (Lupinus termis) già 4.000 anni fa per uso alimentare. Gli antichi Romani impiegavano la specie L. albus, per consumarne i semi proprio come si fa oggi con le arachidi o le caldarroste, i bambini o gli attori li usavano come finte monete, che con il trascorrere del tempo furono chiamate appunti lupini.

Un altro impiego di alcune specie eduli (cioè commestibile), come L. luteus, riguarda la tecnica agricola del sovescio, che sfrutta l’alto contenuto di sostanze azotate per arricchire il terreno con queste ultime.

Con i progressi dell’agricoltura e con i cambiamenti dei nostri gusti alimentari i lupini sembrano oggi orientati a deliziarci con la loro bellezza in giardino.

Tossicità

Nel Lupinus sono contenute una serie di proteine con elevato potere allergizzante (epitopi), che possono essere causa di allergie alimentari anche gravi specie nella prima infanzia.

Linguaggio dei fiori

Il significato del Lupino lo si può ritrovare analizzando il suo nome, dal latino lupus, lupo (alludendo  alla prerogativa che avrebbero alcune specie di ‘mangiare’ il suolo su cui crescono, esaurendolo in breve tempo), oppure dal greco lype (sofferenza o amarezza, con riferimento al sapore dei semi), oppure lo si può ritrovare guardandolo  e vedendo  che si tratta di un  bellissimo fiore. La scelta sta a cosa vede chi lo regala, di certo si tratta di un fiore bello e utile, forte e anche molto invadente. Ma di un’invadenza che fa piacere.

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