Lavori di dicembre in attesa del Natale

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Orto

 ok_orto invernale

Assicuriamoci di vedere in superficie dei piccoli forellini dovuti alla presenza dei lombrichi, naturalmente nelle zone dove non gela; per attirare i lombrichi macinate in un mortaio dei gusci d’uovo preventivamente lavati ed asciugati, poi una volta polverizzati spargeteli come pepe sul vostro orto.

In questa periodo se il terreno lo permette possiamo zappare o meglio ancora vangare, avendo cura di togliere sia le erbe infestanti che eventuali residui colturali come vecchie radici morte (di melanzane, di cavoli ecc) che potrebbero portare delle infezioni. In concomitanza con questa operazione eseguiamo eventuali concimazioni organiche, con stallatico pellettato consentito in agricoltura biologica, ma meglio ancora del letame vaccino compostato o dell’humus di lombrico biodinamico, il concime andrà sparso in superficie ed interrato. La concimazione dovrà essere fatta entro Natale, infatti, in questo periodo, la terra è predisposta ad accogliere meglio le forze vitali e le piante ne gioveranno molto; le concimazioni successive anche se abbondanti permetteranno la crescita ma non saranno in grado di armonizzare i processi vitali come quelle eseguite in questo periodo. Consigliamo, se il terreno non  gela, di far seguire una spruzzatura di cornoletame compostato (500K) .

A questo punto la terra sarà pronta a ricevere le forze dell’inverno, le forze della fertilità.
Un espediente importante nel caso avessimo un terreno poco fertile è quello di aggiungere cornunghia, alla dose di circa 80 gr per mq, a cui far seguire un leggero interramento, successivamente si dovrà innaffiare con due litri d’acqua con l’aggiunta di 100 gr di borlanda fluida consentita in agricoltura biologica. Questa ulteriore concimazione permetterà di avere in primavera, un approvvigionamento di elementi nutritivi importanti. Nei due o tre anni successivi avremo un rilascio lento e graduale di altri elementi nutritivi con fioriture abbondanti.

 Giardino

 inverno 1

Durante il periodo invernale alcune piante dovranno essere riposte al riparo in piccole serre, corridoi, garage, ed altri ripari di fortuna; è bene in questi ambienti prevenire eventuali attacchi di funghi e marciumi che facilmente potranno attaccare le piante. Generalmente basta capire di quanta umidità esse necessitano, quale sia il grado ideale di arieggiatura del locale e l’illuminazione minima occorrente dell’ambiente nel quale vengono collocate. Qui occorre un po’ di esperienza ma basterà seguire i consigli di seguito elencati. Si dovranno osservare le foglie e la superficie del terreno che non dovranno mai essere troppo umidi; le piante in vaso in questo periodo non devono essere concimate ed è opportuno sospendere il fertilizzante almeno un mese prima del loro riparo (ottobre); l’ultima concimazione non dovà contenere azoto, perché questo indurrebbe la pianta a vegetare in un periodo sfavorevole, con emissione di germogli deboli ed acquosi; irrigare moderatamente, solo quanto basta per la sopravvivenza, un eccesso farebbe marcire le radici, inoltre le piante patirebbero di più il freddo; controllare le temperature con un termometro di minima e di massima, ogni pianta ha il suo punto critico, anche se non gela, controllare quanti gradi di differenza di temperatura ci sono tra l’interno e l’esterno (delta termico), in questo modo sapremo fino a che punto la serra sia in grado di proteggere da eventuali gelate; è bene arieggiare i locali o la serra nelle ore più calde. Se non lo si fa, in alcuni casi ci sarà il rischio di lessare le foglie, inoltre nella serra si avrà il massimo dell’escursione termica cosa che potrebbe nuocere alle piante; per evitare sbalzi termici e accumuli di calore, nelle piccole serre si possono mettere delle taniche piene d’acqua che assorbiranno il calore durante il giorno e lo rilasceranno durante la notte. Se la serra poggia direttamente sul pavimento, è opportuno mettere dei rialzi sotto i vasi, usando come isolanti termici pannelli di sughero o tavole di legno.

Consigliamo di effettuare un’innaffiatura a tutte le piante con il preparato Fladen colloidale che le aiuterà a mantenere attiva e armonica la flora batterica del suolo.

Frutteto Familiare

 OK_albero-di-kaki

Prepariamoci ad un accorgimento che ci sarà utilissimo a primavera. Tagliamo delle canne di bambù in prossimità del nodo fogliare facendone dei pezzi da 20-30 cm circa che legheremo ai rami principali dei nostri alberi da frutto, avendo cura di mettere la parte vuota rivolta verso il basso e la parte chiusa sia rivolta verso l’alto: queste cavità consentiranno a primavera di essere colonizzate dalle forbicine o forficule, animaletti che hanno la capacità durante la notte di divorare gli afidi ed altri insetti nocivi. La canne di bambù potranno essere rimosse ogni volta che si vorrà ed anche in caso di eccesso di questi animaletti.

Eseguiamo se possiamo le potature in giorni di frutti e con tempo sereno. Se notiamo tracce di muschio o licheni sui tronchi possiamo prendere una spazzola di ferro e spazzolare energeticamente levando anche quei pezzetti di corteccia che si staccano con facilità.
Concimiamo se ancora non l’abbiamo fatto, ed affrettiamoci più si tarda a concimare più la pianta sarà soggetta probabilmente all’insediamento di molti insetti parassiti.
Nel caso arrivi molto freddo e le vostre piante siano soggette al gelo, come i fichi e i kaki, allora potrete proteggerli procurandovi nei garden delle garze di iuta ed avvolgere il tronco, fasciandolo con diversi strati fino alla diramazione delle branche principali. Inoltre sulle punte dei rami e quindi sulle gemme apicali possiamo mettere dei gusci d’uovo. I gusci d’uovo andranno forati ad una estremità e svuotati del loro contenuto, poi quasi interi andranno messi come un cappuccio in cima ai rami: avranno un’azione protettiva nei confronti delle gemme più deboli; andranno tolte dopo il forte freddo. Nel caso siano già avvenute diverse gelate, è consigliabile su peschi, albicocchi e susine, quando ci sono emissioni di resine, fare un trattamento preventivo con della poltiglia bordolese. Questo trattamento risulterà utile nel caso si siano create microfessurazioni che potrebbero portare a fenomeni di gommosi. Si vedano dosi e modalità di utilizzo della poltiglia bordolese sulla confezione.

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