Annaffiare ed irrigare

on Luglio 10 | in Cura delle Piante, Giardino Biodinamico | by | with No Comments

La pratica dell’irrigazione richiede attenzione e spirito di osservazione perché la tempistica e il modo in cui innaffiamo è inversamente proporzionale al risultato.

Forse il suggerimento seguente potrà sembrare provocatorio (perlomeno agli orecchi di certi appassionati giardinieri), ma non è sufficiente bagnare bene il terreno dove si è seminato o piantato, altri fattori determinanti sono l’umidità mattutina, la temperatura giornaliera, la temperatura dell’acqua di irrigazione ma soprattutto lo spirito con cui si fa l’operazione.

Ora se annaffiamo il terreno ad intervalli regolari senza badare agli eventi naturali, questo “vizia” la terra, rende le piante pigre e inoperose, le radici crescono in orizzontale senza andare in profondità, il concime viene portato via, i frutti del raccolto sono senza vita.

Con l’avvicendarsi di periodo di pioggia e di periodi di secca la pianta impara ad adattarsi, si tende e si distende, comincia a respirare, sa che deve contare ogni goccia e va a cercare ciò che le serve. La forza interiore di una simile pianta è diversa ed il suo frutto pure.

I problemi fitosanitari delle culture nascono da una cattiva gestione dell’irrigazione.

Sarebbe comunque un errore sperare che provveda la natura nell’immediato e seguire all’improvviso questo consiglio interrompendo l’annaffiatura.

Il terreno e le piante devono abituarsi lentamente al ritorno alla natura e ai loro ritmi originari.

Le piante d’appartamento e dal balcone, invece, devono essere annaffiate, non troppo frequentemente, come spesso accade. Le piante d’appartamento andrebbero bagnate in un giorno delle foglie (Cancro, Scorpione, Pesci), meglio se con acqua senza calcare: acqua piovana o acqua decantata. Forse si troverà strano o singolare questo consiglio poiché i giorni delle foglie capitano ogni sei o otto giorni; annaffiare le piante solo in quei giorni è sufficiente, eccezion fatta per particolari piante esotiche.

Le piante che hanno bisogno di tanta acqua possono essere annaffiate più volte al giorno, sempre nei giorni delle foglie, eventualmente per tutta la durata di quel periodo.

Anche quando si parte per un viaggio di due settimane nessuno dovrebbe passare a casa vostra a bagnare le piante. Bagnandole per l’ultima volta abbondantemente in un giorno della foglia, eventualmente lasciando un po’ d’acqua nel piattino sottostante, le piante resisteranno fino al vostro ritorno. Le piante andranno abituate lentamente e non radicalmente al nuovo ritmo.

Fanno eccezione alcune piante d’appartamento e da giardino, come i pomodori, che hanno bisogno di essere annaffiati più spesso nel periodo della fruttificazione

 Nei giorni del fiore non si dovrebbe mai annaffiare. Spesso nelle piante annaffiate nei giorni del fiore (Gemelli, Bilancia, Acquario) si fanno largo i parassiti, specialmente i pidocchi. Non è bene nemmeno mettere le piante d’appartamento all’aperto perché vengano bagnate dalla pioggia: le foglie spesso non sopportano di essere bagnate direttamente e successivamente si potrebbero ustionare con il sole.

Anche il rito anomalistico della luna (perigeo – apogeo) aiuta nell’efficacia dell’irrigazione e ricordate che una pianta asciutta si recupera sempre, una pianta troppo bagnata no, la sua vita potrebbe essere compromessa e potrebbe condurla alla morte.

 

Pin It

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

« »

Scroll to top