I FUNGHI UTILIZZATI

on Novembre 6 | in Cura delle Piante, Giardino Biodinamico | by | with No Comments

Come già detto, i generi Trichoderma e Gliocladium sono quelli che destano maggiore attenzione, perché sono dotati di una elevata attività antagonistica. Si tratta di due funghi appartenenti alla classe dei Deuteromiceti, i quali sono molto simili, infatti, nelle classificazioni vengono spesso confusi. Sono funghi saprofiti molto frequenti in tutti i tipi di terreno (preferiscono i suoli acidi); spesso li troviamo su detriti organici, legno marcescente, insediati secondariamente ad altri microrganismi che hanno iniziato la decomposizione.

I funghi della classe dei Deuteromiceti vengono chiamati anche “funghi imperfetti” in quanto si riproducono agamicamente; la costituzione quindi di nuovi individui, geneticamente diversi, avviene tramite il fenomeno di parasessualità in cui durante la mitosi di nuclei diversi si possono avere ricombinazioni e variabilità genetica paragonabili ad una gamia.

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Le riproduzioni agamiche sono date da conidi oppure tramite strutture del micelio:  Sclerozi; rizomorfe.

La classificazione di questi micro-organismi è basata sulle caratteristiche morfologiche: osservando le ife conidiofore che possono essere libere oppure associate formando corpi fruttiferi di diversa forma (vedi figura 1):

  • A-coremio: ife riunite a mazzo;
  • B-acervulo: corpo fruttifero appiattito e aperto, costituito da ife conidiofore disposte parallelamente tra loro che poggiano su uno strato di ife vegetative;
  • C-picnidio: corpo fruttifero globoso, cavo rivestito internamente da ife conidiofore che portano catenelle di conidi i quali possono essere chiamati anche picnidiospore.

Questa classificazione non ha un valore sistematico, in quanto si basa su criteri tassonomici diversi, però è importante per dare un ordine convenzionale.

 IL GENERE GLIOCLADIUM

GLIOCLADIUM

Per il genere Gliocladium sono considerati distintivi a livello tassonomico i seguenti caratteri morfologici: conidiofori, con ramificazioni disposte a penicillo oppure a coremio che portano alle estremità conidi singoli o disposti a catenelle; i conidi presentano una parete cellulare liscia, assumono forma ovale oppure sferica e spesso sono leggermente ricurvi con la base tronca.

IL GENERE TRICHODERMA

Trichoderma harzianum

I caratteri morfologici che distinguono questo genere sono: conidiofori pigmentati, con ramificazioni semplici che portano alle estremità conidi singoli ampolliformi con parete cellulare liscia.

Anche in questo genere sono note numerose specie, ma si considera per lo più il Trichoderma harzianum che in campo operativo contro B. Cinerea fornisce risultati ottimi già consolidati.

Lo sviluppo dell’antagonista in vitro è molto veloce, esso viene coltivato su Agar addizionato di farina di mais e glucosio infine fatto sviluppare a 20°C circa; in queste condizioni si nota uno sviluppo di 1.5 cm di ∅ al giorno. Ai nostri occhi, la muffa si presenta come uno strato vischioso di colore verde.

Il genere Trichoderma è caratterizzato dalla sua elevata produzione di antibiotici antimicotici che si dividono principalmente in due categorie:

  • A. VOLATILI: interessanti non per l’azione antagonistica ma per lo sviluppo dell’organismo produttore;
  • A. NON VOLATILI: molto interessanti per l’azione antagonistica, sono costituiti da peptidi idrofobici (estraibili in ambiente acquoso) caratterizzati dall’elevato contenuto di due amminoacidi: α-amminoisobutirrico (AIB) e l’isovalina.

 Come agiscono

Soltanto la conoscenza dei meccanismi d’azione che regolano il naturale contenimento dei patogeni può consentire lo sfruttamento di metodi di lotta biologica.

La capacità dei funghi antagonisti di contenere o di ostacolare lo sviluppo di miceti patogeni viene spiegata secondo diversi meccanismi di azione, i quali non agiscono necessariamente singolarmente, ma molto spesso sono tra loro complementari. I meccanismi fondamentali dell’antagonismo possono ricondursi a tre:

  • COMPETIZIONE
  • ANTIBIOSI
  • MICOPARASSITISMO

 LA COMPETIZIONE: essa è un effetto dannoso che un microrganismo esercita su di un altro attraverso la rimozione o la sottrazione di nutrienti, di ossigeno e di spazio.

 L’ANTIBIOSI Per antibiosi si intende la produzione da parte del fungo non patogeno di sostanze antibiotiche o metaboliti tossici che esplicano un’azione dannosa su un altro organismo patogeno. Questo meccanismo risulta essere il predominante nell’attività antagonistica d Gliocladium): essi infatti hanno una elevata produzione di metaboliti come, ad esempio GLIOVIRINA, TRICHOVIRINA, GLIOTOSSINA (Tab. 1); inoltre producono vari enzimi per la maggior parte chitinolitici, i quali sono responsabili della degradazione della parete cellulare dei funghi, costituita essenzialmente da chitina.

Gli studi eseguiti su metaboliti ed enzimi prodotti dagli antagonisti hanno evidenziato una interazione tra loro, in particolare fra ENDOCHITINASI (enzima chitinolitico) e GLIOTOSSINA (metabolita tossico). Questa interazione viene spiegata in quanto la percentuale di GLIOTOSSINA che entra nelle cellule del bersaglio aumenta in seguito all’azione dell’endochitinasi.

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