Patata: i nostri consigli per la coltivazione biologica – 1 parte

on Settembre 15 | in Cura delle Piante, Orto Biodinamico | by | with No Comments

L’agricoltura biologica è un’agricoltura di prevenzione che opera soprattutto nel miglioramento della fertilità del terreno al fine di contenere, ridurre o eliminare i problemi che si presentano nel corso della coltivazione di una determinata coltura.

La patata, come tutte le colture rincalzate, è considerata una di quelle in cui il passaggio alla gestione biologica è ritenuto più facile, anche grazie al possibile controllo parassitario con i prodotti fitosanitari a disposizione.

La sistemazione del terreno, finalizzata alla riduzione dei ristagni idrici, le rotazioni per il contenimento delle erbe infestanti e dei parassiti e il miglioramento del contenuto della sostanza organica, sono pratiche agronomiche essenziali per una corretta e più facile produzione.

CLIMA E TERRENO ADATTI

La patata è una coltura che pur adattandosi a diversi climi soffre temperature lontane dai valori ottimali che sono 15°C nella fase di germogliazione, fino a 18-20°C in fioritura e maturazione. Oltre i 25°C si riscontra un notevole rallentamento dell’attività fitosintetica; anche temperature prossime allo zero danneggiano la germogliazione, per cui le semine troppo anticipate sono rischiose.

I terreni più indicati sono quelli tendenzialmente sciolti o di medio impasto, in quanto oppongono meno ostacoli all’accrescimento dei tuberi; sono da evitare i terreni soggetti a ristagni idrici; il pH ideale è compreso tra 6-6,5.

QUALE TIPOLOGIA DI PATATA?

Nel tempo la patata si è diversificata nei nostri piatti: a pasta gialla, in Italia, o a pasta bianca, nell’Europa del Nord, ma ultimamente anche colorata viola e azzurra, e non solo nel colore della buccia, che da noi era principalmente rossa, ma anche della polpa. Così che in tavola ci possiamo imbattere in gnocchi rossi e purè viola.

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La patata si diversifica anche per forma e dimensione: piccole, grandi, tonde e allungate.

Per la coltivazione con il metodo biologico la patata non necessita di particolari attenzioni, se non per la precocità di maturazione, e non presenta grosse difficoltà.

IMPORTANZA DELLA ROTAZIONE

Le rotazioni sono molto importanti per la patata, in funzione dell’ottenimento di un letto di semina pulito, di una ridotta presenza degli elateridi e di una ritardata infestazione della prima generazione di dorifora.

Nell’orto la patata diventa un cardine nelle rotazioni incentrate su cucurbitacee (soprattutto melone ma anche zucchino e zucca) ma può seguire fagiolino, cipolla e in determinate condizioni può essere assolutamente opportuno, per ottimizzare la sua coltivazione, l’inserimento di un erbaio da sovescio nella rotazione.

Le precessioni (cioè le colture precedenti alla patata) favorevoli sono: cavoli, leguminose (fagiolo, fagiolino e pisello), cucurbitacee (melone, zucchino e zucca), cipolla. Sono invece precessioni sfavorevoli le altre solenacee: pomodoro, peperone, melanzana.

CONCIMAZIONE PRE-IMPIANTO

Essendo una pianta piuttosto esigente in fatto di nutrizione si consiglia di curare particolarmente la fertilità e la struttura del suolo con apporti di letame o compost. In agricoltura biologica, infatti, per migliorare il contenuto di sostanza organica si prediligono gli ammendanti (cioè il letame e il compost); l’apporto di sostanza organica è particolarmente efficace in quanto migliora la struttura del terreno, aumenta la sua capacità idrica, favorisce la mobilizzazione e l’utilizzo di elementi come fosforo e potassio.

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Non è ovviamente escluso un eventuale utilizzo di concimi previsti dal Regolamento dell’agricoltura biologica, normalmente interrati con la lavorazione del terreno in pre-semina.

L’azoto è l’elemento nutritivo maggiormente limitante la produttività della coltura; è però vero che, se il terreno è ben dotato di sostanza organica  e le lavorazioni meccaniche per il contenimento  delle erbe infestanti sono state effettuate, il processo di mineralizzazione (cioè il passaggio da forme di azoto  organiche a quelle minerali, assorbibili dalla pianta, grazie al lavoro dei microrganismi del terreno) è in grado di rendere disponibile alla coltura sufficienti quantità di questo elemento nutritivo.

Nel caso si utilizzi il letame bovino, ma anche equino o ovino, la quantità può variare dai 20 ai 40 kg per 10 metri quadrati. Esso deve essere distribuito in estate o prima dell’autunno in occasione delle lavorazioni principali. Se invece si impiega uno stallatico (prodotto commerciale costituito da diverse tipologie di letami), la pollina o altro concime organico di origine animale – con titolo del 2% in azoto (N) – sono sufficienti 4-7 kg per 10 metri quadrati.

Se si utilizza il compost, va distribuito come il letame e nella quantità di 10-20 kg per 10 metri quadrati.

Il potassio è normalmente sufficientemente presente nel terreno dei nostri orti, e il fosforo è generalmente apportato con i concimi organici di origine animale quali stallatici e soprattutto pollina.

PREPARAZIONE DEL TERRENO E SEMINA

In agricoltura biologica, si preferiscono, quando possibile, lavorazioni superficiale, che possono favorire il mantenimento e l’accrescimento della sostanza organica del terreno.

Pertanto sono consigliate lavorazioni che non superino i 25-30 cm di profondità. Solo se il terreno soffre di ristagni idrici è consigliata una lavorazione più profonda o una sistemazione tale da permettere un buon drenaggio dell’acqua. L’apparato radicale della patata è piuttosto superficiale per cui è sufficiente una vangatura.

La messa a dimora dei tuberi seme si effettua in primavera inoltrata, per evitare ritorni di freddo, ma in meridione anche in inverno o addirittura in autunno, per avere le patate “primaticce”.

Il sesto di impianto è condizionato dall’eventuale successivo impiego di macchie per la rincalzatura; per una gestione manuale e con zappe la distanza tra le file è di 80 cm, mentre lungo la fila i tuberi sono posti a 20-30 cm di distanza.

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La quantità di seme necessaria varia così da 1 a 2-2,5 kg per 10 metri quadrati (le quantità maggiori sono legate alla scelta di seminare tuberi interi).

E’ buona pratica ricorrere alla “falsa semina”, eventualmente anche ripetuta, per avere un efficace contenimento delle erbe infestanti, soprattutto nella fase iniziale di germogliamento della patata.

Tale pratica consiste nella preparazione del letto di semina, senza mettere a dimora le patate ma lasciando nascere e germogliare le erbe infestanti per eliminarle, una volta nate, ripassando superficialmente con un’attrezzatura meccanica o manuale (per esempio un erpicatore). Solo successivamente si procede alla semina dei tuberi.

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