Dicembre si lavora

on Dicembre 10 | in Consulenza Giadinaggio, Orto Biodinamico | by | with No Comments

Se nell’orto vi è nata dell’erba dove avete seminato dell’aglio o delle cipolle è possibile fare il pirodiserbo, (diserbo con il fuoco) con apposite apparecchiature lanciafiamma che si possono dirigere.

pirodiserbo

Se il calore dovesse colpire le foglie dell’aglio o della cipolla, ne cresceranno delle nuove. L’operazione di pulizia dalle erbacce riuscirà tanto meglio quanto più saranno piccole le infestanti; per questa pratica è richiesta un po’ di esperienza, quindi è bene fare delle piccole prove. Nel nostro orto sarà bene preparare un decotto di equiseto, servirà per scongiurare eventuali marciumi che potrebbero presentarsi a primavera. La preparazione è semplice: 100 gr di equiseto in polvere o secco in 5 lt di acqua, far bollire a fuoco lento in una pentola con coperchio per un’ora, far raffreddare e successivamente spruzzare l’intera superficie dell’orto, incluse le coltivazioni. In questa epoca non vi sono semine particolari da eseguire, tuttavia chi ha un tunnel o una serra in cui non gela potrà seminare della rucola, delle cime di rapa (quarantina), della lattuga ed anche degli spinaci invernali, naturalmente bisognerà avere cura di coprire il suolo con un tessuto non tessuto ed assicurarsi che non vi siano gelate notturne. Un piccolo trucchetto per evitare gelate notturne è quello di mettere nella serra una o più candele (quelle a lungo consumo), posizionata al centro per mantenere il calore. Sarà di grande aiuto una spruzzatura preventiva del preparato biodinamico a base di Valeriana Officinalis (prep.507) sul terreno e sulle sementi, preparando la soluzione in questo modo: 20 gocce di preparato in 5 litri di acqua tiepida, mescolare e dinamizzare per 20 minuti infine spruzzare anche sulle pareti della serra. Ciò permetterà di attivare particolari processi di calore e di attenuare eventuali danni da sbalzi termici. Nei terreni fortemente sabbiosi è consigliabile la distribuzione del preparato cornoargilla nella dose di 2 grammi per 30 litri di acqua tiepida. Il tutto si dinamizza per un’ora. Lo si può irrorare al terreno e alle piante per aiutare la vegetazione ad accogliere forze nutritive sia dal suolo che dall’aria. Ed ha la capacità di aumentare i sapori e gli aromi delle piante.

ariaggiatura manuale

Nel giardino arieggiate il suolo se vedete dei ristagni. Lavorate in giornate belle e luminose ed in giorni di fiori : 1, 2 e 11 dicembre. La raccolta delle foglie è quasi ultimata, posizioniamole in luoghi dove durante l’inverno possano decomporsi facilmente. Se abbiamo delle siepi possiamo accumularle sotto la chioma: terranno il terreno caldo e faranno da concime… attenzione a non esagerare, ne basta uno strato di 10 cm. È buona cosa dopo le piogge incessanti poter fare un trattamento con della poltiglia bordolese (dosi e modalità sulla confezione) a tutte le siepi, in special modo ai rosai. Effettuate le concimazioni organiche se ancora non le avete fatte.

Iniziate le potature in quelle specie che non sono soggette a gelate, ma non quando le piante sono fradice di acqua perché i tagli potrebbero poi successivamente infettarsi. In caso ci siano delle formazioni di muschio, in via preventiva possiamo spargere ed irrorare il preparato biodinamico 501 o il cornoequiseto. Nel caso invece in cui il muschio sia già formato e vi sia anche la presenza di alghe allora ci si potrà rivolgere ad un Garden specializzato e potremo utilizzare del solfato ferroso. In questo caso però bisogna leggere attentamente le istruzioni e le modalità d’uso. E’ preferibile comunque l’utilizzo di rastrelli basculanti arieggiatori.

Come-fare-arieggiatura-del-giardino-in-autunno-1

Dopo avere usato questo tipo di rastrello è bene spolverare della sabbia silicea (sabbia da intonaco) che porterà luce e aria.

Nel frutteto posizioniamo sopra ai nostri alberi dei nidi artificiali per le cinciallegre: questi uccelli insettivori ci terranno pulite le piante da moltissimi insetti indesiderati. In questa decade possiamo fare già le nostre prime potature: togliamo per prima cosa i rami secchi, ed eventualmente anche quei frutti che sono marciti sopra l’albero che potrebbero essere fonte di gravi infezioni primaverili. Ogni volta che passiamo da un albero ad un altro per evitare che ci siano possibilità di contagio è bene passare con una fiamma di un accendino le lame delle forbici per disinfettarle. Se abbiamo degli alberi troppo vigorosi anziché tagliare i rami possiamo eseguire delle curvature, ma per operazioni di questo genere è ben farsi aiutare da persone esperte. Negli alberi molto vigorosi potremo eseguire questa operazione: procuriamoci dei gusci d’uovo di gallina, puliti, essiccati e poi frullati in un macinacaffè (50 gr); la polvere andrà messa in un secchio assieme a dell’argilla verde (1 kg), aggiungendo un po’ di acqua. Ne faremo una poltiglia morbida da spennellare sui tronchi: questa preparazione aiuterà l’albero a riequilibrare le sue forze vitali… Nei terreni fortemente sabbiosi è consigliabile la distribuzione del preparato cornoargilla nella dose di 2 grammi per 30 litri di acqua tiepida. Il tutto si dinamizza per un’ora. Lo si può irrorare al terreno e alle piante per aiutare la vegetazione ad accogliere forze nutritive sia dal suolo che dall’aria.

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