Nove varietà di oleandro per il vostro giardino di campagna

on Luglio 14 | in Cura delle Piante, Progettare Giardino Biologico | by | with No Comments

Tratto da “Vita in Campagna”

I fiori di questo rustico arbusto accontentano tutti i gusti: sono semplici o doppi, con colori che vanno dal bianco puro al rosso carminio, passando attraverso i toni del rosa e del giallo. Si coltiva facilmente e si moltiplica in luglio-agosto.

L’oleandro, conosciuto anche come leandro o mazza di San Giuseppe, è un grande arbusto tipico della macchia mediterranea diffusissimo in buona parte della nostra penisola. Originario dell’Europa meridionale, cresce spontaneo lungo tutto il bacino del Mediterraneo, spingendosi sino alle zone più interne del Medio Oriente come l’Iran e fino all’India, dove popola le rive dei corsi d’acqua. In Italia è diffuso allo stato spontaneo in Calabria, Sicilia e Sardegna, ma si spinge anche in alcune zone della Liguria.

Protagonista indiscusso dei giardini al mare, viene spesso considerato come una pianta dozzinale, relegato in trascurate aiole cittadine oppure coltivato nei luoghi apparentemente più inospitali, come gli spartitraffico delle autostrade e le coste battute dai venti marini. Eppure ha tantissimi pregi, primo fra tutti la lunghissima fioritura estiva, che spesso si protrae fino a inizio autunno. A pensarci bene, fra le specie originarie della macchia mediterranea, è l’unica che in barba a caldo e siccità fiorisce in piena estate.

FIORISCE DA FINE PRIMAVERA A INIZIO AUTUNNO

Botanicamente parlando l’oleandro (Nerium oleander) è una specie sempreverde a portamento eretto che appartiene alla famiglia delle Apocynacee, la stessa della comune pervinca (Vinca major) o del falso gelsomino (Tracheolospermum jasminoides). Può raggiungere un’altezza di 4-5 metri e più e ha una crescita piuttosto rapida, assumendo a maturità una forma ovale-rotondeggiante.

La corteccia, verde sui rami giovani, col passare del tempo tende a lignificare e, pur restando piuttosto sottile e liscia, assume tonalità di grigio chiaro.

Le foglie sono semplici, opposte o talora riunite in verticilli di tre (foglie che partono dallo stesso livello), lineari e lanceolate, lunghe 10-15 cm, a margine intero. Sono di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde-grigio su quella inferiore, con nervatura centrale evidente e di consistenza coriacea.

I fiori cominciano a sbocciare a fine primavera e la fioritura si protrae ininterrottamente fino a settembre-ottobre. I fiori, riuniti in mazzetti, sono tubulosi, con petali semplici o doppi, larghi 5-7 cm e con peduncolo lungo 2-3 mm. Sono leggermente profumati e di vari colori, che spaziano dal bianco puro al rosa, fino al rosso carminio e al giallo crema; possono essere semplici, semidoppi o doppi a seconda della varietà.

Al termine della fioritura maturano i frutti, una sorta di baccelli marroni che si aprono a maturità facendo uscire i piccolissimi semi (1 mm di lunghezza e larghezza) dotati di pappo, ovvero di un filamento che li rende trasportabili dal vento, diffondendo la specie.

Ricordiamo che tutte le parti dell’oleandro contengono sostanze fortemente tossiche se ingerite.

NOVE INTERESSANTI VARIETA’

In Italia, purtroppo, non è sempre facile trovare in commercio oleandri con il relativo cartellino della varietà di appartenenza. Va comunque precisato che, a eccezione del tipo di fiore (semplice o doppio), esistono minime differenze fra una varietà e l’altra dello stesso colore, riscontrabili solo da un occhio esperto.

Di seguito vi presentiamo nove interessanti varietà da coltivare nel giardino di campagna, tra quelle più facilmente reperibili in commercio, dai fiori di colore compreso tra il giallo crema e il rosa salmone.

Angiolo Pucci.

Angiolo Pucci

Varietà a fiore semplice con corolle del diametro di circa 5 cm molto persistenti, di colore giallo crema e leggermente profumate. Fiorisce da maggio ad agosto.

Geant de Batailles (sinonimo di Commandant Barthelemy).

Geant de Batailles

Varietà a fiore doppio del diametro di 5-6 cm, costituito da 2-3 giri di petali sovrapposti, persistenti, di colore rosa-fucsia/roso-carico con screziature bianche, molto profumato. Fiorisce da luglio a settembre.

Hardy red.

Hardy red

Varietà a fiore semplice di colore rosa-fucsia/rosso del diametro di quasi 6 cm, poco persistente e leggermente profumato. Fiorisce da giugno ad agosto.

Jannoch.

Jannoch

Varietà tra le più diffuse da noi, a fiore semplice di colore rosso del diametro do circa 5 cm, poco persistente. Fiorisce da giugno a settembre.

Luteum Plenum.

Luteum Plenum

Varietà a fiore doppio di colore giallo chiaro (con alcune striature rossastre all’interno della gola della corolla) del diametro di 6 cm e più, con 3 o più giri di petali sovrapposti, molto persistente e leggermente profumato. Fiorisce da giugno a settembre.

Mont Blanc.

Mont Blanc

Varietà a fiore doppio di colore bianco puro del diametro di 5-6 cm, costituito da due giri di petali sovrapposti, persistente e leggermente profumato. Fiorisce da giugno a settembre.

Pink Beauty.

Pink Beauty

Probabilmente si tratta di una delle più diffuse varietà presenti in commercio. Ha fiore semplice di colore rosa (con striature fucsia all’interno della gola della corolla) del diametro di circa 6 cm. Fiorisce da giugno a settembre.

Sister Agnes (sinonimo di Soeur Agnes).

Sister Agnes

Varietà a fiore semplice di colore bianco candido (con gola giallo crema) del diametro di 5-6 cm, leggermente profumato. Fiorisce da giugno a settembre.

Tito Poggi.

Tito Poggi

Varietà a fiore semplice di colore rosa salmone (con gola gialla, talora con striature rosse) del diametro di circa 7 cm, profumato. Fiorisce da giugno ad agosto.

VUOLE TERRENO BEN DRENATO E IL PIENO SOLE

Riguardo al tipo di terreno, l’oleandro non ha particolari esigenze, anche se predilige suolo fresco, sciolto e ben drenato.

In giardino si consiglia di coltivarlo in un buon terreno di medio impasto, moderatamente fertile e profondo.

L’unica esposizione che garantisca una lunga e abbondante fioritura è quella al sole per tutta o buona parte della giornata. All’ombra la pianta vegeta tendendo a crescere eccessivamente verso l’alto alla ricerca della luce, spogliandosi alla base, concentrando le foglie sulla sommità e producendo pochi e stentati fiori.

Per essere una specie tipica della macchia mediterranea, l’oleandro dimostra una buona resistenza al freddo, Da adulto, al pari dell’olivo, tollera anche temperature di qualche grado sotto lo zero, sia pur per brevi periodi, mentre da giovane è molto più sensibile, dato che i rami non sono ancora ben lignificati.  Al Nord e nelle regioni interne del Centro sarà quindi opportuno posizionarlo in luoghi caldi, riparati dal vento invernale, a sud-sud ovest, possibilmente a ridosso di un muro.

Nonostante resista a freddi intensi e al gelo, l’oleandro è però resistentissimo alla salsedine, al vento e all’inquinamento urbano. Questo spiega il largo uso che se ne fa nei giardini al mare, come barriera frangivento, per siepi, ma anche per l’arredo urbano, collocato spesso in aiole spartitraffico, che colora a dispetto delle polveri e dei gas di scarico che riceve quotidianamente.

PER AVERLO BELLO OCCORRE IRRIGARLO

A un’osservazione superficiale sembra che l’oleandro non abbia bisogno davvero di niente, dato che cresce allo stato spontaneo in posti aridi, soprattutto d’estate. Se però si vuole avere un esemplare bello e rigoglioso, occorre irrigarlo in abbondanza, soprattutto in estate. In caso contrario la pianta sopravvive, ma stenta, specie nei primi anni, quando le radici non sono ancora sviluppate in profondità. Questo spiega perché l’oleandro sia una delle specie che meno si adatta alla coltivazione in vaso, in particolare su terrazze arroventate, non perché non tolleri il vaso di per sé, quanto perché i contenitori in cui si trova a vegetare sono spesso troppo piccoli per il suo apparato radicale.

L’acqua che gli viene fornita è molte volte insufficiente alle sue esigenze, dato che lo spazio a disposizione è limitato e il terriccio del vaso si asciuga velocemente. L’unica condizione per avere successo è quella di coltivarlo in un vaso capiente, piuttosto alto, riempito di buon terriccio ben drenato, e irrigando spesso, anche tutti i giorni in caso di elevate temperature e piante molto grandi, in modo che il terriccio si mantenga sempre fresco, ma avendo sempre cura che l’acqua defluisca perfettamente dai fori di drenaggio del vaso.

LA CONCIMAZIONE E’ INDISPENSABILE SE COLTIVATO IN VASO

Se coltivato in piena terra, una volta ambientato l’oleandro non richiede concimazioni. In questo caso è più che sufficiente una concimazione all’anno a base di stallatico maturo, da interrare leggermente vicino al piede della pianta a fine inverno in ragione di 3-5 kg per metro quadrato.

Diverso il discorso per le piante coltivate in vaso, che nei primi anni di crescita va cambiato quasi ogni anno.

Quando per ragioni di spazio non è più possibile sostituire il vaso, le piante vanno concimate in marzo-aprile con un concime composto a lenta cessione (come Osmocote Top Dress della Scotts o, in alternativa, con una miscela di cornunghia e concime composto come Nitrophoska Gold). Successivamente, a partire da maggio, si può sostenere la fioritura con concimi liquidi ogni 15-20 giorni con prodotti per piante fiorite (come Compo), che favoriscono e supportano la fioritura, da somministrare alle dosi indicate sulla confezione.

COME E QUANDO POTARLO

Per conferire all’arbusto una forma armoniosa e avere anno dopo anno abbondanti fioriture, occorre eseguire una potatura in due momenti: a fine inverno e in autunno. A fine inverno si eliminano rami secchi, deboli o molto vecchi tagliandoli alla base per favorire l’emissione di nuovi getti e far spazio a quelli che porteranno i fiori nel corso dell’estate successiva. In autunno, dopo la fioritura, si accorciano di un terzo i rami che hanno fiorito, stimolando così l’emissione di nuovi rami dalla base evitando che il cespuglio si svuoti. Nelle regioni particolarmente fredde, dove si possono verificare gelate precoci, questa operazione va rimandata a metà-fine febbraio per evitare che il gelo possa danneggiare i tagli freschi.

Nel caso di un arbusto molto vecchio e/o sofferente, occorre invece eseguire un’energica potatura a fine inverno, tagliando tutti i rami sino a 15-20 cm da terra, al fine di rigenerare tutta la chioma della pianta. Dopo l’intervento occorre effettuare un trattamento disinfestante a base di Sali di rame (per esempio ossicloruro di rame-20, bio, non classificato, alle dosi indicate in etichetta) per prevenire le infezioni di rogna (Pseudmonas savastanoi pv. nerii).

 SI MOLTIPLICA FACILMENTE PER TALEA

L’oleandro si moltiplica con estrema facilità per talea in luglio-agosto. Prelevate un rametto semilegnoso, cioè di circa un anno, con almeno un paio di nodi. Eliminate le foglie e interrate il nodo più basso in un vasetto di 7-8 cm di diametro riempito con sabbia o con un miscuglio di sabbia e torba in parti uguali, da porre in una posizione luminosa ma non al sole diretto, mantenendolo sempre moderatamente umido. Nel giro di un paio di settimane, dopo che si saranno formate alcune radichette, rinvasate la talea in un vaso più grande o mettetela a dimora in piena terra.

Un altro metodo amatoriale molto semplice e utilizzato per moltiplicare l’oleandro consiste nel porre un rametto semilegnoso provvisto di almeno un paio di nodi (al quale vanno eliminate le foglie del nodo più basso) in una bottiglia d’acqua da posizionare al sole.

Dopo 2-3 settimane si formerà un fascio di radichette e il rametto radicato sarà pronto per essere messo in un vasetto di 7-10 cm di diametro riempito con sabbia e torba in parti uguali, da seguire con moderate irrigazioni in modo da tenerlo leggermente umido.

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