Le regole astrali dell’economia forestale

on Gennaio 26 | in Calendario Biodinamico, Consulenza Giadinaggio, Cura delle Piante | by | with No Comments

Il legno è un elemento meraviglioso. Da millenni l’umanità ha tratto dal legno calore, attrezzi, protezione e bellezza grazie all’opera dei grandi intagliatori. Uno dei compiti più importanti del nostro tempo è quello di salvaguardare i boschi della terra, che sono la fonte di questa ricchezza. Per fortuna possiamo essere cautamente ottimisti, perché nonostante la morte dei boschi e l’annientamento delle foreste equatoriali, ci sono paesi come la Svezia, dove non viene abbattuto neanche un albero senza che un altro sia piantato al suo posto. In tutto il mondo sono attive campagne di rimboschimento e ci sono gli sforzi degli ambientalisti che portano avanti iniziative per la salvaguardia del patrimonio boschivo. La riscoperta e l’osservanza delle vecchie regole nella cura del bosco e del taglio degli alberi per la loro salvaguardia danno un ulteriore importante contributo.

Il legno è un materiale “vivo”. Dopo il taglio, il legno mantiene la sua spinta vitale, “lavora”, come dice chi lo tratta. A seconda della specie del legno, della stagione e, come si vedrà, del momento del taglio, esso può seccare in fretta o lentamente, rimanere morbido o indurirsi, diventare pesante o più leggero, incrinarsi o restare stabile, incurvarsi o mantenersi dritto, marcire e essere attaccato dai vermi o rimanere immune da parassiti e dai fenomeni di decomposizione.

In generale si può dire che, come per tutte le altre regole, non esistono giorni buoni o cattivi per il taglio e la lavorazione del legname.  Determinante è lo scopo finale, c’è, infatti, una grande differenza se il legno dovrà essere usato per pavimenti, botti, ponti, travature per il tetto, strumenti musicali o per lavori di intaglio. Andranno anche presi in considerazione la specie della pianta che ci fornisce il legno e com’è avvenuta la sua crescita.

Per la scelta della destinazione di utilizzo del legno va preso in considerazione anche il “verso” in cui cresce poiché il legno svilupparsi diritto, girando verso destra o verso sinistra (si riconosce dalla corteccia). La differenza è facile da scoprire: un albero che gira verso destra o verso sinistra cresce avvitandosi verso l’alto come in una spirale.

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spirale del legno

 

Le scandole dovrebbero essere dritte o tendere appena verso sinistra. Bagnato, il legno deve essere diritto o tendere appena verso destra, poiché il legno che tende a destra dopo il taglio rimane stabile, il verso non cambia nel tempo. Il legno che tende verso sinistra, invece, tende a flettere e se utilizzato per la creazione di grondaie, l’acqua potrebbe non defluire a dovere.

scandole
scandole

 

Riassumendo il legno che tende verso sinistra dopo il taglio “lavora” più di quello che tende verso destra o quello dritto. Inoltre i fulmini colpiscono esclusivamente alberi che tendono verso sinistra. Ecco un’utile indicazione per coloro che nel bosco vengono sorpresi da un temporale: è meglio ripararsi solo sotto alberi che tendono verso destra o dritti.

Nel Tirolo e in molti altri paesi si fa ancora attenzione al momento del taglio degli alberi. Se proviamo a chiedere a certi commercianti del legname tagliato al momento giusto per l’uso che ne dobbiamo fare, si verrà condotti con aria di complicità verso una catasta particolare. Ci sono ditte di commercio di legname, in Brasile per esempio o in altri Stati del sud America, che stipulano contratti con i fornitori per garantirsi l’acquisto del legname migliore, quello tagliato nei momenti più adatti.

Naturalmente molti fornitori e acquirenti non osservano queste regole, sia per motivi di organizzazione oppure perché destinato a un lavoro dove la scelta del legno è di poca rilevanza, o più semplicemente perché non se ne ha la conoscenza. Inoltre, a un occhio poco esperto, il rispetto del momento giusto può apparire inutile, complicato e dispendioso, senza considerare che utilizzando il legname ottenuto nel giusto momento, alla fine i vantaggi si faranno di sicuro notare.

Le regole esposte successivamente non riguardano solo i termini per l’abbattimento degli alberi e la qualità del legno, ma affronteranno anche una tematica di grande interesse per i boscaioli. Alcuni dei loro più grossi problemi sono, infatti, il diradamento dei boschi per diverse cause e gli innumerevoli alberi malati.

conifera senza punta_ok
Taglio della punta di una conifera

A tal scopo vorrei ricordare quanto avvenuto nel 1984 a Monaco e dintorni quando una terribile grandinata spazzò via quasi tutte le cime delle conifere. Entro breve tempo le piante cominciarono a marcire dall’alto e morirono.

Questo evento del tutto naturale e non provocato dall’intervento dell’uomo ci ha insegnato, dopo vari tentativi, che:

  • Si possono trattare con successo le punte degli alberi che non crescono più o lo fanno stentatamente o sono malati, tagliando loro la cima (più cime se si tratta di latifogli) in luna calante, preferibilmente IV quarto o, ancora meglio, a luna nuova.
  • La cima dovrebbe essere asportata sopra il nodo di un ramoscello laterale, che poi crescerà verso l’alto come nuova cima, talvolta a scapito dell’aspetto estetico.

Tornano all’abbattimento degli alberi, nei prossimi post si accennerà anche a ritmi particolari, regole e date che sono del tutto indipendenti dalla posizione della luna.

All’azione, dunque!

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