Coltivazione Peperone Bio

Coltivazione del peperone Bio

on Settembre 22 | in Cura delle Piante, Orto Biodinamico | by | with No Comments

Consigli per la coltivazione biologica del peperone

Nome scientifico: Capsicum annum L. – Famiglia: Solanaceae.Coltivazione Peperone Bio

Breve storia e note botaniche sulla pianta del peperone

Il peperone, Capsicum annum L. è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae ed è originaria dei paesi caldi del sud America, dove ha un ciclo vitale  perenne.

Nel clima mediterraneo ha invece un ciclo annuale.

Il peperoncino piccante veniva coltivato in Messico già nel 5500 a.C.. In Europa giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe.

Introdotto dagli spagnoli, si acclimatò benissimo nel vecchio continente, diffondendosi in tutte le regioni meridionali, in Africa ed in Asia, come spezia alternativa economica a cannella e noce moscata.

Il nome peperone deriva della somiglianza nel gusto  con il pepe, Piper in latino, anche se il nome originario con il quale era chiamato nel nuovo mondo era chilli.

La pianta generalmente coltivata per il consumo allo stato fresco è un cespuglio alto da 40 a 80 cm con foglie di colore verde chiaro.

I fiori hanno la corolla bianca che porta da 5 a 7 petali con stami giallo tenue. Le altre specie hanno portamenti diversi, a forma di arbusto, a sviluppo elevato, fino a 2 metri nei paesi d’origine.

Il Capsicum pubescens ha fiori viola e semi neri, il Capsicum baccatum presenta delle macule sulla corolla, il Capsicum chinense ha corolla bianca o verdognola e stami viola, con 2 o più fiori per nodo. Il Capsicum frutescens ha anch’esso corolla verdognola e stami viola, ma i fiori sono singoli.

> Coltivare il peperone con il metodo biodinamico

Esigenze per la coltivazione del peperone bio

Il peperone “classico”, viste le sue origini, è molto esigente dal punto di vista termico: la temperatura ideale notturna è di 16-18°C e diurna di 24-26°C. Al di sotto dei 15°C l’accrescimento della pianta è ridotto e si arresta completamente a partire da una temperatura di 10°C. La resistenza al clima freddo e caldo cambia molto a seconda della varietà: il tabasco (C. frutescens) e il rocoto (C. pubescens), ad esempio, resistono anche a -5 C° per brevi periodi. Ci sono anche esigenze di luminosità molto differenti: per la pianta coltivata per il consumo allo stato fresco in condizioni di scarsa luminosità si ha una riduzione nell’emissione di fiori e nella fertilità del polline, mentre l’habanero (C. chinense) è molto sensibile all’insolazione: se eccessiva causa scottature sui frutti.

Tempi di semina e trapianto

Si semina in febbraio in cassone riscaldato e allo spuntare della seconda coppia di vere foglie, si possono ripicchettare le piantine in contenitori singoli sempre in cassone riscaldato.

La messa a dimora si fa a marzo nei paesi più caldi o in primavera inoltrata (fine aprile, primi maggio), quando non sono più da temere forti abbassamenti di temperatura, mettendo le piantine a 40-60 cm in file distanti 60-90 cm.

Lavorazioni

Il terreno dev’essere ben profondo, anche se si tratta di una pianta con l’apparato radicale non sviluppatissimo, sciolto, acido, ben drenato, ricco e con una buona componente sabbiosa.

Fertilizzazione

È una pianta molto esigente come disponibilità di sostanza organica. La nutrizione azotata non deve essere però eccessiva, e apportata per via organica o tramite sovesci, per evitare l’incremento di suscettibilità a numerosi patogeni. Per avere una buona maturazione e un frutto dolce è importante la disponibilità di potassio.

Prodotti

Oltre al peperone, consumato sia cotto che crudo, il genere comprende varie specie che possono venire essiccate e macinate di peperoncini piccanti (paprika), ornamentali e dolci.

Per sfruttare pienamente le loro proprietà i peperoni andrebbero consumati subito dopo la raccolta, ma si possono conservare anche sott’olio o in polvere (dopo averli fatti seccare al sole), oppure congelati.

Cure culturali

Per il controllo delle erbe spontanee si può ricorrere alla pacciamatura con materiali vegetali, film biodegradabili o plastici o ad interventi di rincalzatura e sarchiatura specie nei terreni argillosi.

È necessario predisporre strutture di sostegno per mantenere in posizione eretta la pianta di peperone per evitare la rottura delle branche ed avere frutti sani e integri. Si può ricorrere a singoli tutori e legature o tirare dei fili zincati o spaghi ai lati delle piante sostenuti in testa alla fila con dei pali.

Irrigazione

Avendo un apparato radicale poco sviluppato ed una lunga fase di crescita, il peperone necessita di una buona disponibilità idrica costante.

Anche il peperoncino ha bisogno di molta acqua durante la coltivazione, senza però creare ristagni. Per aumentare il gusto piccante dei frutti, basta diminuire o sospendere le innaffiature nei giorni immediatamente precedenti la raccolta.

Per limitare la bagnatura fogliare e lo sviluppo di malattie dell’apparato radicale sono consigliabili sistemi di irrigazione localizzati, a goccia o a manichetta.

Avversità

Tra le malattie fungine ricordiamo la muffa grigia, le Batteriosi (Xanthomonas, Pecto bacterium), la cancrena pedale (Phytoptora capsici) e le tracheomicosi causate da Fusarium oxysporum, Verticillium albo-atrum e Verticillium dahliae, il Phytium .

I parassiti animali più importanti sono la piralide del mais (Ostrinia nubilalis), la mosca bianca (Trialeurodes vaporariorum), la nottua (Agrotis ipsilon), la minatrice americana (Liriomyza trifolii), i Nematodi galligeni (Meloidogyne incognita) e alcuni afidi, in particolare Macrosiphum euphorbiae.

Malattie causate da fattori abiotici: attenzione anche alla fisiopatie, quali i marciumi apicali, causati da squilibri idrici, e marciumi e zone secche, causati da scottature.

Prodotti per la difesa della coltivazione del peperone bio

Presupposti importanti sono l’opportuna scelta del terreno di coltura, le rotazioni, le concimazioni borganiche, la distruzione dei residui vegetali e la scelta di seme proveniente da piante a frutti sani, in quanto esso è vettore di patogeni di tutte le forme.

Muffa grigia: evitare eccessi idrici e concimazioni azotate eccessive. Intervenire con decotto di equiseto e bentonite oltre a un discreto effetto collaterale dei prodotti a base di rame.

Batteriosi (Xanthomonas, Pecto bacterium): prodotti a base di rame, decotto di equiseto

Cancrena pedale (Phytoptora capsici): prodotti a base di rame dopo la semina o in post-emergenza

tracheomicosi causate da Fusarium oxysporum, Verticillium albo-atrum e Verticillium dahliae: agire a livello preventivo con le prescrizioni indicate precedentemente

Phytium: agire a livello preventivo con le prescrizioni indicate precedentemente

Piralide del mais (Ostrinia nubilalis): evitare avvicendamenti colturali fra colture suscettibili, intervenire con Bacillus thuringiensis, utilizzare la rete antinsetto

Mosca bianca (Trialeurodes vaporariorum): lancio di ausiliari e olio di Neem

Nematodi galligeni (Meloidogyne incognita): impiegare delle colture intercalari e da sovescio contenenti essenze nematocide, in particolare Brassicaceae (Brassica Juncea, senape indiana) ad azione fumigante.

Afidi (Macrosiphum euphorbiae): olio di neem. In caso di forti attacchi ricorrere al piretro.

Malattie causate da fattori abiotici: gestire irrigazione ed ombreggiamento.

Produzione e raccolta

La raccolta è scalare.

La produzione media di una pianta è di circa 4-5 kg, in serra 6-7 kg.

Valori nutrizionali

I peperoni, come la maggior parte delle verdure, hanno un contenuto di acqua  molto elevato (oltre il 90%), i carboidrati variano tra i 2,2 e 4,7 g ogni 100 g (con una media di 3,5 g) e sono composti principalmente da glucosio e fruttosio; il saccarosio è presente solo in piccole tracce. Le proteine vegetali rappresentano circa lo 0,7-1,9% del totale (in media 1,1 g per 100 g). I Lipidi (o grassi) non superano 0,2-0,4 g per 100 g. L’apporto energetico del peperone è modesto (circa 21 kcal per 100 g). Contiene 2 g di fibra ogni 100 g (principalmente pectine, cellulosa ed emicellulosa).

Una delle principali caratteristiche nutrizionali del peperone è il contenuto di Vitamina C (circa 126 mg ogni 100 g). importante è anche il contenuto di Provitamina A (Carotene: 0,7 mg per 100 g, in particolare i peperoni rossi) e di minerali e oligoelementi: potassio in grande quantità (oltre 170 mg per 100 g), fosforo, magnesio e calcio, ferro ( 0,4 mg per 100  g), rame, manganese e zinco.

La molecola che causa la piccantezza è principalmente l’alcaloide capsaicina, insieme ad altri capsaicinoidi, ogn’uno con piccantezza e  sapore diverso. Una variazione nelle loro proporzioni determina le diverse sensazioni dalle diverse varietà.

Questi composti insieme ad alcuni flavonoidi hanno un effetto antibatterico, che conferisce ai cibi cotti col peperoncino la possibilità di essere conservati a lungo.

Grazie all’elevato contenuto in Vitamina C e Provitamina A, due vitamine antiossidanti, i perperoni apportano notevoli effetti benefici sulla salute, sulla protezione e la prevenzione di diverse patologie: invecchiamento precoce, tumori e malattie cardiovascolari. Inoltre i capsaicinoidi sono utili nella cura di malattie da raffreddamento come raffreddore, sinusite e bronchite, e nel favorire la digestione. Infine stimolando la peristalsi intestinale favoriscono il transito e l’evacuazione.

Diversi studi hanno posto particolare attenzione ai potenziali effetti antitumorali dei peperoni. Gli estratti di peperone hanno inibito la formazione o l’azione di alcuni composti cancerogeni (quali le nitrosammine) riducendo il rischio di contrarre tumore al cervello.

In ultimo, pur essendo  apprezzato sin dall’antichità per le proprietà afrodisiache, non esistono studi che le dimostrino.

Famiglia e varietà del peperone

La classificazione delle varietà di peperone, includendo i peperoncini, presenti soprattutto in sud america è molto complessa. Limitandoci alle cultivar di interesse nazionale si possono distinguere per le particolarità del frutto: sapore (dolce o piccante), forma (di piccolo o grande volume, di forma cuboide, conica più o meno regolare, piramidale, allungato o breve) e colore (rosso, giallo, verde, bruno o scuro).

Tra i peperoni per il consumo allo stato fresco ricordiamo:

– quelli dolci a forma quadrangolare (Giallo San Valentino, Giallo quadrato dolce di Nocera, Rosso quadrato d’Asti, Giallo quadrato d’Asti, Ercole giallo d’oro, Ercole rosso, Rosso quadrato dolce di Nocera), a forma allungata (Lungo di Chiasso, Lungo Marconi, Corno di toro, Proboscide d’elefante, Toro di Spagna), a forma appuntita (Sigaretta, Lungo del Veneto, Spagnolino dolce) e a forma tronca (Quadrato piccolo del Veneto, Parigino, Pimento).

– quelli piccanti: Peperoncino lungo sottile di Cajenna, Lungo rosso comune, Piccolo di Firenze.

Data la scuscettibilità a diverse poatologie, nella scelta varietale è importante privilegiare quelle dotate di buone resistenze genetiche.

Biodinamica

Oltre all’irrorazione dei preparati da spruzzo all’impianto e in produzione, l’apporto di sostanza organica opportunamente compostata tramite cumulo biodinamico consente di evitare squilibri nella crescita ed i conseguenti attacchi di parassiti.

È consigliabile eseguire l’inzaffardatura del materiale di propagazione con terra argillosa mescolata a cornoletame 500 o con pasta per tronchi biodinamica diluita.

L’adozione di sovesci contenenti grano saraceno e di macerati a base di consolida (Symphytum officinalis) ne favorisce la buona maturazione e la dolcezza.

Uso del calendario biodinamico.

Per preservare la qualità e serbevolezza  effettuare la raccolta al mattino nelle ore fresche possibilmente in giorni di frutti.

Richiedi maggiori info sulla coltivazione biologica del peperone!

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